5 alimenti da mangiare crudi
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La restrizione dei carboidrati, a fronte di un contenuto proteico e lipidico adeguato, è in grado di indurre dei profondi cambiamenti nel nostro metabolismo.
Più precisamente, tale manipolazione dietetica può determinare una modificazione nella tipologia di carburante utilizzato dal nostro corpo, permettendo quindi un utilizzo più efficiente dei grassi, in particolar modo di quelli stoccati nelle nostre riserve.
Come conseguenza di questo cambiamento metabolico si osserverà un incremento di alcune molecole, note come corpi chetonici, che contribuiranno a rendere più sopportabile la dieta, riducendo la sensazione di appetito.
Affinché questo cambiamento metabolico si realizzi, il Dr. Atkins ha previsto diverse fasi, ognuna delle quali caratterizzata da regole ben precise.
Fase 1 - INDUZIONE
- Ridurre il consumo di carboidrati, cercando di rimanere sotto i 20 g giornalieri. Saranno pertanto banditi tutti i cereali, i prodotti da forno, i legumi, alcuni tipi di frutta e verdura, dolci e bibite zuccherate.
- Assumere la corretta quantità di fibre, così da preservare la salute intestinale.
- Mantenersi sempre ben idratati; sarebbe consigliabile assumere non meno di 2 Litri di acqua al giorno.
- Evitare di prolungare questa fase oltre i tempi indicati dal professionista.
Fase 2 - DIMAGRIMENTO
- Aumentare il contenuto di carboidrati in maniera graduale.
- Aggiungere grassi come frutta secca e semi oleosi.
Fase 3 – PREMANTENIMENTO
- Aumentare ulteriormente il contenuto di carboidrati integrando gradualmente il consumo di patate, tuberi, legumi e cereali integrali.
Fase 4 – MANTENIMENTO
- Seguire una dieta corretta ed effettuare un regolare esercizio fisico.
Tralasciando alcune applicazioni cliniche, altamente specifiche, la dieta Atkins presenta alcuni reali vantaggi rispetto alle altre diete:
1. garantisce una maggiore perdita di peso, soprattutto nel breve periodo;
2. permette una netta riduzione del giro vita e del tessuto adiposo viscerale, come testimoniato da vari studi;
3. migliora alcuni valori come glicemia e colesterolemia;
4. riduce la pressione arteriosa
Tuttavia, perché questo si realizzi, è necessario che la dieta venga elaborata da un professionista in base alle caratteristiche e alle esigenze dell’utente.
Questo particolare regime dietetico è fortemente controindicato in caso di diabete di primo tipo o insulino dipendente, magrezza o deficit di massa magra e ipotensione.
Non potrà essere utilizzato neanche durante la gravidanza o nelle fasi adolescenziali e di sviluppo.
Per quanto si possano utilizzare integratori per far fronte a varie esigenze, questa metodologia espone l’utente a stitichezza, nausea ed emicrania (soprattutto nel primo periodo).
Da non sottovalutare neanche il rischio di disidratazione. Per questi motivi è fondamentale affidarsi sempre a un professionista della nutrizione.