I benefici del peperoncino

Il peperoncino è un frutto originario del Sud America, parente non troppo lontano dei più comuni peperoni, pomodori o melanzane. Nell’immaginario collettivo il peperoncino è l'elemento piccante, verde o rosso, usato nelle classiche salse messicane ma anche in tante preparazioni nostrane. Oltre il gusto urente e deciso, il peperoncino nasconde importanti virtù nutrizionali e terapeutiche, ma anche alcune controindicazioni.

Caratteristiche nutrizionali del peperoncino

Trattandosi di un frutto il suo impatto nutrizionale è di scarso interesse.

100 g di peperoncino fresco forniscono:

- 20 kcal

- 0.8 g di proteine

- 0.17 g di lipidi

- 4.6 g di carboidrati

- 1.7 g di fibre.

Decisamente più interessante è il contenuto dei carotenoidi e della vitamina C che supera i normali fabbisogni.

I benefici del peperoncino

I benefici del peperoncino non sono ascrivibili alle sue caratteristiche nutrizionali, ma alla presenza di una sostanza nota come Capsaicina che, seppur presente in piccole quantità, dona a questo frutto numerose virtù oltre alla sua classica piccantezza.

I diversi studi condotti hanno attribuito alla Capsaicina:

- Proprietà decongestionanti: utili ad esempio nel trattamento delle riniti allergiche o del più comune raffreddore.

- Proprietà vasodilatatorie: utilizzabili sia in ambito cardiovascolare come prevenzione agli eventi acuti e cronici sia in ambito neurologico come anti-invecchiamento.

- Proprietà ipocolesterolemizzanti.

- Proprietà eupeptiche, facilitanti la digestione.

- Proprietà analgesicheantidolorifiche.

Nell’ultimo periodo il peperoncino e il suo principio attivo sono stati molto apprezzati anche in ambito cosmetologico, per le proprietà anti-caduta per capelli, peli e unghie, oltre a quelle rubefacenti per alcuni inestetismi cutanei.

Controindicazioni

Per la potenziale azione irritante il peperoncino è controindicato in caso di malattia da reflusso gastro-esofageo, esofagiti, lesioni del cavo orale, ulcera, sindrome dell’intestino irritabile, patologie infiammatorie intestinali, emorroidi, ragadi, gravidanza e allattamento.

Il suo consumo eccessivo, invece, può dar origine ad effetti collaterali tipici come prurito, bruciore di stomaco, lacrimazione, irritazione delle mucose o della cute da contatto e, nei casi più gravi, edema della glottide. Si raccomanda pertanto un uso consapevole di questo frutto.

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