La spesa è la stessa, ma noterai la differenza: casatiello o tortano? Scopri cosa cambia!
Direttamente da Napoli, tutti i segreti di tortano e casatiello, a partire dalle differenze, passando per ingredienti e tecniche di chiusura e impasto
Casatiello o tortano? Questo è il dilemma. Per prima cosa bisogna capire bene quale sia la differenza: sebbene entrambi siano dei lievitati rustici, chiusi a forma di ciambella e farciti con salumi, uova e formaggi, presentano differenze significative sia negli ingredienti che nella preparazione. Punto in comune è la settimana in cui si devono preparare, che è questa che precede la Pasqua. Casatiello e tortano sono infatti immancabili sulla tavola di Pasqua e ancor di più nel cestino del pic-nic di Pasquetta (tanto di sicuro avanza!).
Pasqua e Pasquetta a Napoli
Sono diversi i piatti che non possono mancare sulla tavola della Pasqua partenopea. Fra questi la scelta fra tortano e casatiello è quasi una scelta di campo. Va detto che il secondo è più tradizionale a Pasqua, dal momento che le uova con la tipica croce fatta con fettucce di impasto presenti sul casatiello, non solo distingue i due rustici già all’occhio, ma rappresenta anche una classica simbologia di resurrezione. Attenzione, la parola “casatiello” se rivolta a una persona è sinonimo di pesantezza. Non è un caso, quindi, che in molte famiglie sia prevalsa una preferenza per il tortano, che è un po’ meno pesante. Anche in questo caso c’è una simbologia, perché la stratificazione di questo rustico rappresenta la corona di spine.
Stessi ingredienti, ma c'è differenza
Gli ingredienti per comporre tortano e casatiello sono pressoché gli stessi: non possono mancare lo strutto, le uova, abbondante provolone e salame (anche cicoli, o ciccioli, per molti napoletani), pepe a pioggia. Come tutte le ricette italiane, ogni famiglia ha la sua ricetta e il suo procedimento, imparato dalla nonna e dalla nonna della nonna e così via. Molti napoletani, per esempio, preparano il casatiello “stracciato”, ovvero unendo tutti i condimenti direttamente nell’impasto. Qualcun altro tende piuttosto ad arrotolarlo e questa è una tecnica più vicina a quella del tortano, che di fatto è una specie di pizza arrotolata, non prima di averla unta abbondantemente di strutto e ricoperta di salumi e formaggio. Le uova sono presenti in entrambi i casi. Per il tortano le avremo fatte sode e sbucciate, quindi sbriciolate e unite a salumi e formaggi nel condimento. Per il casatiello le metteremo crude (tanto si cuociono in forno), con tutta la buccia, dopo averle ben lavate. Sempre per la serie, in Italia non c’è una ricetta uguale da un portone a un altro, anche in questo caso qualcuno le mette già sode per non rischiare che l’alta temperatura del forno le faccia esplodere.
Tutti i piatti cult della Pasqua napoletana
Nel menù di Pasqua napoletano sono immancabili per prima cosa la pastiera, da preparare rigorosamente in anticipo. La tipica crostata con il grano cotto proviene da una lunga tradizione che prevede anche varianti con la pasta o con il riso. E ancora troviamo la minestra maritata, che spesso si mangia anche a Natale, oltre naturalmente all’agnello cucinato in vari modi. E per la Pasquetta non si può non preparare la frittata di maccheroni. Parallelamente a tortano e casatiello, un altro rustico si trova spesso sulle tavole napoletane di Pasqua ed è la pizza chiena: una frolla salata ripiena di ogni ben di Dio che vi farà leccare i baffi. E ancora, sempre nel reparto salato, spesso troviamo anche la pizza di scarola. A proposito di varianti, c’è anche il casatiello dolce: una delizia!
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