Si chiama dolce, ma lo usi anche nei piatti salati: indovina l’ingrediente
Esplorando le delizie culinarie della patata dolce, l’ingrediente versatile che viene dal Sud America e che sta conquistando le cucine occidentali grazie al suo gusto inconfondibile e al basso indice glicemico (a dispetto del nome!)
Sapore dolciastro, colore arancione, consistenza morbida: la patata dolce è una radice tuberosa come la cugina con cui condivide il nome, che in realtà è solo una lontana parente. Conosciuta anche come batata o patata americana, è appunto originaria dell’America centrale e del Sud e negli ultimi anni ha guadagnato sempre più popolarità nelle cucine di tutto il mondo (ed è coltivata anche in Italia).
Spesso è utilizzata per preparare piatti che normalmente siamo abituati a cucinare con le patate a pasta bianca o gialla, ma non mancano le ricette pensate proprio per valorizzare questo ingrediente.
Patate dolci, ma non troppo
A dispetto del nome, il fatto che si chiami patata dolce non indica una concentrazione elevata di zuccheri. Anzi, è consigliata perfino nelle diete ipoglicemiche (se consumata con la buccia), in sostituzione della patata a pasta bianca o gialla. Nel caso dei dolci, una purea di patate dolci può essere utilizzata nelle preparazioni per sostituire una componente cremosa con un ingrediente vegetale e salutare, che dà un apporto di zuccheri senza eccedere.
È inoltre ricca di fibre, vitamine e antiossidanti ed è una buona alleata per la digestione. Tuttavia, come la patata “comune”, la patata dolce è una fonte di carboidrati complessi, quindi bene se si vuole utilizzare come sostituto della pasta o del pane, per avere un carico di energia, ma non se si è in un regime dietetico “no carb”.
Come scegliere le migliori
Quando le scegliete sul banco del mercato, le patate dolci devono risultare compatte e sode, non cedevoli al tatto e con la buccia liscia. Attenzione che non ci siano tagli o spaccature, muffa o macchie scure sulla buccia. Una volta acquistate, potrete conservarle allo stesso modo delle patate, fuori dal frigo, in un luogo asciutto, al riparo dalla luce.
Con o senza buccia?
Che si decida di utilizzarle con la buccia o meno, dal momento che sono dei tuberi, è fondamentale lavarle con cura e fare attenzione a eliminare tutti i residui di terra aiutandosi con una spazzolina e sciacquando generosamente sotto l’acqua corrente. Specialmente se pensiamo di friggerle come le classiche patate fritte o cuocerle al forno, l’ideale è tenere la buccia, in cui si concentrano vitamine e minerali. Certamente se vorremo fare una purea o degli gnocchi, andranno sbucciate: nel primo caso con un pelapatate da crude, nel secondo caso faremo come con le patate bianche, cuocendole intere ed eliminando la buccia solo dopo la cottura.
Dall’antipasto al dolce
La patata dolce è un ingrediente incredibilmente versatile che può essere utilizzato in una miriade di modi in cucina, dall’antipasto al dolce. Nei piatti salati, anche per non eccedere con l’uso del sale per contrastarne la dolcezza, è buon uso aggiungere spezie come la paprika e il rosmarino. Nei piatti dolci, invece, la patata dolce si abbina particolarmente con la cannella.