Come riciclare il pane avanzato: trucchi e ricette per non sprecare neanche una briciola!

Dal Pancotto alle cotolette: la cucina italiana è ricca di ricette antispreco per recuperare il pane raffermo e non sprecare neanche una briciola

Come riciclare il pane avanzato: trucchi e ricette per non sprecare neanche una briciola!

Quanto cibo viene sprecato ogni giorno? Troppo, tanto da aver portato l’Onu a indire la Giornata mondiale contro lo spreco alimentare, che è il 29 settembre. È il giorno in cui si stila un bilancio: quanto cibo finisce nel cestino prima di essere consumato? Secondo uno studio pubblicato annualmente in occasione di questa giornata, ogni italiano spreca 146kg di cibo ogni anno, per una spesa di 385€ pro capite. Molto spesso si tratta di frutta, altrettanto spesso di pane, nonostante nella cucina italiana ci siano tante ottime ricette antispreco per riutilizzarlo. Alcune sono fra le più gettonate, come le Polpette e le Cotolette, ma anche la leggendaria Pappa al pomodoro cantata da Rita Pavone.

Pangrattato, prepararlo in casa è facilissimo

Volevate fare le fettine panate, ma vi è finito il pangrattato? Niente paura, se avete dei panini o delle pagnotte avanzate bastano pochi minuti e potrete preparare in casa i granelli per la vostra panatura, risparmiando denaro e evitando di gettare il pane in eccesso. Anche risparmiando tempo, in fondo, perché ci metterete di meno a frullare o grattugiare il vostro pane che ad andare al supermercato.
A seconda del pane che avete in dispensa e della preparazione che intendete fare potrete decidere la strada migliore. Per esempio, dei panini raffermi possono anche essere semplicemente grattugiati come il formaggio: il risultato sarà il cosiddetto pangrattato bianco. Da utilizzare subito per panare le vostre fette di carne. 
Se invece intendete preparare un quantitativo più importante di pangrattato, allo scopo di conservarlo, conviene bruscare in forno il pane, preparando il cosiddetto pangrattato biondo: 5-10 minuti in forno statico, tagliando il pane già in fette. In questo modo si fa perdere totalmente l’umidità ed è facile da ridurre in briciole con un mixer o un robot da cucina. Ulteriore vantaggio: con questo metodo sarete voi a decidere la grana del vostro pangrattato. Una volta pronto potrete conservarlo in dispensa, chiuso ermeticamente in un barattolo di vetro ben asciutto.

Se non è zuppa, è pane bagnato…

Così diceva la maestra (forse lo dicono ancora?), a chi azzeccava la risposta al secondo tentativo. Di certo il pane bagnato, o ammollato che dir si voglia, dà grandi soddisfazioni in cucina. Lo sanno bene i contadini del Gargano, che con il pane e le verdure del loro orto cotti ci facevano il Pancotto, che è una specie di zuppa. Ma anche quelli toscani, che il pane ammollato l'hanno sempre utilizzato non solo per la Pappa al pomodoro, ma anche per la Panzanella (acqua e aceto per bagnare il pane raffermo).
Opportunamente ammollato, il pane bagnato è alla base di molte preparazioni di recupero, dagli Gnocchi di pane raffermo alle Polpette al sugo della nonna. E sempre la nonna non lo buttava mai il pane, piuttosto lo utilizzava per riempire qualsiasi cosa, dalle Melanzane ai Calamari.

Andando sul dolce, avete mai assaggiato la Torta di pane? Se non l’avete mai fatto il consiglio è di provarla, perché è di una bontà semplice ma incredibile. E se siete fan del French Toast, dovete assolutamente assaggiare questa versione contadina del Pane fritto.

20 ricette furbe per recuperare il pane raffermo

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