Trofie: la tecnica per farle in casa in modo perfetto

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Presentazione

Le trofie sono un tipo di pasta ligure dalle origini antichissime nata precisamente a Sori, una delle città che si affacciano sul Golfo Paradiso.
Prodotto delle famiglie meno abbienti che non potevano permettersi pasti ricchi o farciti, l’origine del nome “trofia” è incerta: si pensa possa essere una trasmutazione di strufuggiâ, termine genovese che significa “strofinare”, riferito alla modalità con cui viene data la forma a questi filetti di pasta a base di acqua e farina. Allo stesso modo potrebbe derivare dalla parola greca trépho, letteralmente “volgere, attorcigliare”.
La loro forma attorcigliata veniva originariamente ricavata dalle donne soresi grazie all’utilizzo di un ferro a maglia di legno, almeno fin quando dei commercianti della zona non decisero di investire su questo prodotto esportandolo in altre zone della Regione. Il successo fu inaspettato e le trofie si diffusero a macchia d’olio su tutto il territorio ligure e soprattutto nella città di Recco che oggi ne rivendica la paternità, rendendo necessaria l’invenzione della prima macchina per la realizzazione di questa pasta.
Chiamate anche trofiette e rechelline, questo tipo di pasta è resa ancora più famosa dall’abbinamento con il condimento genovese per eccellenza: il pesto.

Trofie fatte in casa, la ricetta della pasta ligure

A differenza di molti altri tipi di pasta fresca che prevedono l’utilizzo di più farine e modalità di preparazione più complesse, le trofie sono molto semplici da preparare poiché composte da un’unica parte secca e una parte liquida.
Con queste ricetta scopriamo come dargli una forma perfetta a prova dei miglior pastifici italiani!

Ingredienti

  • 200 g farina
  • 100 ml acqua

Procedimento

In una ciotola, versa la farina e lavorala con l’acqua fino ad ottenere un composto liscio, quindi inizia a formare le trofie nel modo che segue: preleva una piccolissima quantità di impasto, ponila su una spianatoia e portala in avanti con il palmo della mano per conferirgli la forma allungata. Compi il movimento inverso accompagnando la trofia verso di te con il dorso della mano - e soprattutto del mignolo, dandogli la tipica forma avvitata.
Procedi così fino a quando non sarà terminato l’impasto, quindi cuoci in abbondante acqua bollente e salata per 5 o 6 minuti; scola la pasta e condisci a piacere… magari con un buon pesto alla genovese!

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