Il gelato dove lo metto? Coni, cialde, brioche e non solo... tante golose idee per gustare il re dell'estate!
Chi l’ha detto che è solo cono o coppetta? Il gelato mangiato e presentato in una maniera diversa dal classico da gelateria
Chi l’ha detto che in Italia il gelato è solo cono o coppetta? E che la brioche la troviamo solo in Sicilia? È vero che il gelato per noi italiani è una cosa seria, ma se vogliamo renderlo ancor più goloso sono molti i “supporti” su cui possiamo adagiare la nostra gustosa pallina ghiacciata, qualcuno anche non esattamente nostrano. Provare per credere, per una vera e propria pausa merenda dei campioni, così come per un gelato fatto in casa, servito come un dolce fine pasto al cucchiaino, per stupire i vostri commensali.
Recap sul gelato: origini e distinzioni
Prima una breve introduzione sul gelato, per ricordarci come è nato e cosa lo rende così buono. Partiamo dalla storia: il gelato compare per la prima volta, intorno all’anno 1565, alla corte della famosa Caterina de' Medici, a Firenze. A quanto pare l’inventore del gelato è stato un architetto, Bernardo Buontalenti, che mise in pratica una legge fisica, ovvero che neve e sale appoggiati a una ciotola ne abbassano la temperatura, quindi consentono di mantecare velocemente un gelato.
Il primo gelato era tecnicamente un sorbetto al limone, il che ci porta a ricordare un’altra fondamentale legge: i gelati si distinguono in due categorie, le creme e i sorbetti. I primi sono a base latte, talvolta anche con uova; i secondi sono a base acqua.
Il cono gelato, chi lo ha inventato?
Sempre un italiano inventò successivamente il cono, supporto fondamentale per gustare un buon gelato. Per la verità lo fece in America, è del 1903 il brevetto, assegnato a Italo Marchioni a Washington di un contenitore per il gelato di forma conica, aperto da un lato per accogliere la pallina di gelato e ovviamente edibile: fatto con una pasta wafer o biscotto o altro tipo di cialda. Raramente, troviamo ancora gelaterie che li realizzano home made, così come si trovano anche i coni gelato senza glutine, per andare incontro a chi ha problemi di intolleranze.
Con il tempo i coni sono stati declinati anche in altre forme: troviamo per esempio le cialde, perfette per un dolce gelato al cucchiaio e per accogliere anche più di un gusto, granelle e altre prelibatezze. In versione ancor più creativa, le cialde possono essere cucinate anche a forma di “tacos”. Un’altra idea smart è utilizzare la pasta fillo per creare degli scenografici cestini.
Le brioche: golosità siciliane e non solo
La brioche col tuppo è uno dei classici peccati di gola siciliani, da concedersi sia in abbinamento al gelato che alla granita. Granita di caffè con panna e brioche è un’esperienza da non perdere per chi va in Sicilia. Si tratta di un soffice lievitato, che niente ci impedisce di proporre ai nostri ospiti anche in altre forme: provate i piccoli pan brioche al cioccolato del pastry chef Stefano Ferraro, con una pallina di gelato all’interno devono essere pura goduria! A Roma c’è anche chi propone il gelato nel classico maritozzo, che normalmente prevede la panna, ma chi ci impedisce di provare anche con il gelato?
Gelato in versione internazionale
“Tu vuò fa l’americano”, cantava Renato Carosone, e magari anche al nostro gelato potrebbe venire questa ispirazione, a contatto con dei soffici pancake o con un quadrotto di golosissimi brownies. Buono anche il gelato con le crepe (e qui siamo in Francia), così come sono tante le torte che acquistano un tocco di dolcezza in più da una pallina di gelato. Provate con le crostate o con la Tarte Tatin!
Base frutta: per un revival anni ’80
Non dite che non avete mai visto un sorbetto al limone dentro a un limone. Specialmente se siete nati prima degli anni Ottanta è pressoché impossibile. Ma valgono anche gli altri tipi di agrumi, così come il gelato nel melone scavato è un’altra idea scenografica per presentare il vostro dolce fine pasto, senza contare tutte le frutte che possono essere scavate: avete mai visto i tartufi di Pizzo Calabro? Beh, l’idea è quella. E il caro vecchio banana split? Se non l'avete mai provato, è il momento!
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