Tutti gli errori che fai quando cucini l'insalata di pasta (e 10 ricette da copiare!)
Carboidrati, verdure e proteine: le insalate di pasta sono il piatto unico perfetto per affrontare la canicola estiva. Tutti gli errori da non fare quando si preparano, i trucchi e 10 ricette per cucinare paste fredde buonissime!
Quando arriva il caldo tutti i nutrizionisti lo dicono: mangiare poco, piatti freddi e possibilmente pieni di verdure. E se una fresca insalata estiva è una soluzione, magari aggiungere il carboidrato è necessario per riempirsi un po’ di più.
Se vi siete stancati dell’insalata di riso, quale soluzione migliore delle insalate di pasta? Basta un po’ di strategia (ad esempio cuocere la pasta e gli altri ingredienti cucinati quando la temperatura si abbassa) e il gioco è fatto.
E se poi c’è anche la proteina possiamo agevolmente considerarlo un piatto unico.
Però, per quanto sia facile, la pasta fredda non è proprio una preparazione priva di insidie: qualche accorgimento è necessario per evitare il disastro in cucina.
La scelta della pasta
Per prima cosa è fondamentale la scelta della pasta. Per prima cosa meglio utilizzare la pasta secca, la fresca difficilmente riesce a tenere la cottura da fredda. In caso di intolleranze o semplicemente per una scelta dietetica, potete provare anche con le “paste alternative”, senza glutine e magari con una componente di legumi, ma attenzione ai tempi di cottura.
Per quanto riguarda le dimensioni, la virtù sta nel mezzo: ovvero le paste corte (ma non cortissime) sono le migliori in termini di consistenza e resa. Fusilli, farfalle, mezze penne e così via. Importante cucinarle più che al dente, almeno 2-3 minuti in meno del tempo consigliato dall’incarto della pasta, che rappresenta il consiglio di cottura ottimale fornito dall’azienda produttrice sulla base di prove e studi scientifici.
State lontani dal rubinetto… oppure no?
La pasta si cucina regolarmente, come avremmo sempre fatto, acqua bollente salata e via. Ma come fare per raffreddarla? Beh, la soluzione non è scolarla e passarla sotto l’acqua corrente fredda, perché in questo modo si finisce per far perdere il sale. Fa eccezione, qualora aveste scelto un formato come degli spaghetti, solo il caso della pasta lunga, che invece va raffreddata subito perché è un attimo che si incolla.
In ogni caso, fondamentale trasferire subito la pasta dalla pentola in un recipiente freddo, possibilmente abbastanza ampio in modo che riesca ad arieggiare velocemente, quindi condire generosamente con olio extravergine d’oliva. L’olio in questo caso non funge solo da condimento, ma anche da fondamentale alleato per tenere separata la pasta.
Le dimensioni contano
È il formato di pasta scelto che “regna” sul modo di tagliare i condimenti. È il caso per esempio dei cubetti di pomodoro: non devono essere né troppo piccoli, né troppo grandi, ma più o meno dello stesso calibro della pasta. In questo modo sarà più semplice amalgamare gli ingredienti e anche la forchettata ne gioverà, consentendo di inforcare in un unico boccone tutti i condimenti scelti.
Come dicono gli inglesi, “less is more”
E a proposito di condimenti, come dicono gli inglesi “less is more”, che non vuole dire che la pasta è lessa, quello lo sapevamo già. Vuol dire che un buon piatto di pasta fredda non deve contenere troppi ingredienti, perché più si esagera più si corre il rischio di fare un pasticcio. Salse ed erbe aromatiche contribuiranno a dar gusto e sapore. Attenzione alle prime: devono avere la giusta consistenza, per esempio il pesto alla genovese è perfetto per condire l’insalata di pasta.
Anche la conservazione vuole la sua parte
Contenitore ermetico ben chiuso, meglio se di vetro piuttosto che di plastica. È fondamentale che la pasta non prenda gli odori del frigorifero, né che rilasci i suoi aromi: insomma, che rimanga tutto ben concentrato. Non aspettate troppo prima di mangiarla. Se dal punto di vista dei motivi di salute la conservazione dipende più dal condimento che dalla pasta (ci sono ingredienti che si deteriorano prima o che durano anche parecchi giorni), per la consistenza della pasta è comunque bene non superare le 24 ore.