Uno spezzafame per ogni momento della giornata: le migliori ricette di sandwich e tramezzini!
In spiaggia o sulla scrivania, sandwich e tramezzini sono la soluzione per chi è alla ricerca di una pausa pranzo veloce e soddisfacente
Non cercate l’etimologia del nome: il Sandwich si chiama così in onore del Duca di Sandwich, nobile inglese che nel 1762 chiese al suo chef qualcosa da mangiare senza alzarsi dal tavolo da gioco. Quest’ultimo gli propose una fetta di carne infilata tra due fette di pane e da lì è storia… Oggi i sandwich e gli italianizzati tramezzini sono la soluzione perfetta per uno spezzafame, per una pausa pranzo veloce, per mangiare qualcosa sotto l'ombrellone o per la schiscetta dell’ufficio, ma anche per una colazione salata, per la merenda o per l'aperitivo. Il segreto? Il giusto equilibrio fra pane e condimenti, sia in versione calda che fredda.
E dopo il duca di Sandwich?
La storia non si ferma mica all’Inghilterra dell’età georgiana. Verso la fine dell’Ottocento, sempre in un contesto di tavoli da gioco, arriviamo al Saratoga Club House di New York, un club per soli uomini che era diventato famoso per il suo panino a tre strati chiamato Club Sandwich, da lì alla conquista dei bar di tutto il mondo il passo fu brevissimo, ma mancava ancora un elemento: il calore. Questo panino made in Usa non era scaldato, il passaggio in piastra per rendere croccante l’esterno del pane fu un’idea di un italiano, lo chef Benito Stefanel di Jesolo, sulla riviera veneta, che nel listino del suo ristorante Da Alfredo inserì questo Club Sandwich “ripassato”, ovvero come lo conosciamo oggi.
E il tramezzino?
La storia dei tramezzini, invece, è quasi totalmente italica. Nel Caffè Mulassano di Torino troviamo una targa che ricorda come nel 1926 la signora Angela Demichelis Nebiolo, inventò il tramezzino. I coniugi Nebiolo, infatti, di ritorno da un viaggio negli Stati Uniti, avevano portato questa invenzione del sandwich nella città sabauda, che proponevano in accompagnamento all’aperitivo. Sempre secondo la targa, fu Gabriele D'annunzio a ribattezzarlo, alcuni anni dopo, “tramezzino”, per italianizzare il nome come previsto dalle leggi fasciste. Da Milano a Venezia, il tramezzino cambiò forma. Fu nel mitico Harry’s bar che l’altrettanto famosissimo Giuseppe Cipriani pare abbia dato vita ai tramezzini veneziani. La differenza: hanno il “sorriso”, ovvero sono un po’ panciuti perché si preparano facendo una montagnetta di ripieno al centro di due fette di pane quadrato, che poi vengono tagliate trasversalmente.
Il momento migliore per mangiare un sandwich
Come tutti gli spezzafame, sandwich e tramezzini non hanno una vera e propria destinazione d’uso o prescrizione sull'ora migliore per mangiarli. Ovvero, questa cambia anche a seconda dei posti. Se gli uomini dei club inglesi e americani li mangiavano come snack fra una partita a carte e l’altra, le signore li servivano in piccole porzioni con il tè delle cinque: una specie di aperitè. Anche perché spesso in quelle teiere non c’era affatto il tè, ma si nascondevano golosi punch, risolvendo in scioltezza il divieto di bere alcolici per le donne aristocratiche inglesi, in una tazza. Il tramezzino torinese è nato come accompagnamento dell’aperitivo, così come quello veneziano si mangia di rigore con lo spritz, ma oggi è facile trovarli nei bar fin dalla prima mattina perché la colazione salata è sempre più diffusa, poi torna utile per la pausa pranzo e di nuovo a giro per merenda e aperitivi. E ancora le feste: cosa c’è di meglio di una bella torre di tramezzini?
Come preparare sandwich e tramezzini a regola d’arte
Qualsiasi sia il condimento, l’equilibrio deve essere perfetto fra pane e condimento. Mai dimenticare le estremità e il tipo di pane deve essere sempre quello morbido, senza i bordi. Fondamentale che ci sia sempre una componente rinfrescante di verdura, sia la foglia di insalata, la rucola o il pomodoro, ma non conditeli mai, anzi asciugateli prima di inserirli nel pane. Ugualmente sono importantissime le salse, anche perché servono a tenere ben saldi gli ingredienti fra le fette: una specie di goloso collante. Va da sé che una maionese fatta in casa fa la differenza, ma attenzione alla conservazione: ricordatevi di tenerli sempre in frigorifero fino al momento del servizio.